Forse ve ne sarete accorti: da qualche tempo, sto vivendo un periodo che definire brutto è un eufemismo. Anche il blog riflette quello che sto vivendo: ho saltato l'appuntamento del venerdì per tre volte di fila, e oggi mi tocca farlo anche con quello del martedì. Lo faccio non perché non ho tempo e nemmeno perché non ho idee per articoli. Quelle anzi non mi mancano.
L'unica cosa di cui al momento difetto è la tranquillità a livello mentale. Sinceramente, non riesco a pensare a qualcosa di interessante riguardo alla scrittura, al blogging o alla cultura in una situazione del genere. O almeno, non con la dovuta serenità. Per questo, ho deciso di mettere Hand of Doom in pausa.
martedì 20 giugno 2017
martedì 13 giugno 2017
Scrivere col senso di colpa
Sarà capitato anche a voi: vi siete seduti al computer col fermo intento di scrivere il vostro romanzo, e invece vi siete ritrovati a fare tutt'altro. Prima avete controllato Facebook, poi le email, e alla fine Wikipedia: cercavate informazioni sul codice penale italiano per integrare il romanzo e vi siete ritrovati chissà come a scorrere le genealogie degli imperatori aztechi. Una situazione tipica.
In un mondo pieno di distrazioni come quello attuale, chi frequenta abitualmente internet fa fatica a estraniarsi da tutto e a concentrarsi su qualcosa di impegnativo come la scrittura. Almeno per me è sempre stato così: fino a qualche tempo fa, scrivevo molto lento e perdevo più tempo di quanto avrei voluto a navigare sul web. Poi però, quasi per caso, ho trovato un metodo che mi ha permesso di cominciare ad aumentare di molto i miei ritmi - e sì, è una cosa seria, non una stupidaggine tipo per guadagnare millemila euro in un ora o una bufala. Un sistema basato sul senso di colpa.
martedì 6 giugno 2017
L'Isis è colpa tua
Non è mia abitudine usare la tecnica del clickbaiting - ossia usare un titolo accattivante o provocatorio per attrarre la gente sul sito e ricevere visualizzazioni. E se pensate che tra un attimo ci sia un "ma", sbagliate: nemmeno stavolta è così. Forse il titolo di questo post è effettivamente provocatorio, ma non in maniera vuota: parlo di un fatto reale e oggettivo, verificabile da chiunque.
Si può accusare chi si vuole per l'esistenza del terrorismo - e di tante altre forme di criminalità: l'immigrazione, l'ignoranza, il fanatismo religioso, l'imperialismo americano, e così via. E non è nemmeno sbagliato, in realtà: alcune di queste - anzi, quasi tutte - sono concause che hanno un contributo non indifferente. Ciò non toglie tuttavia che il principale responsabile è la società.
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